Il giro del mondo, dalla mongolfiera ai pannelli solari

di pinkstop 25 novembre 2008

E’ il sogno di ogni automobilista: non spendere più un euro di carburante. Qualcuno l’ha presa tanto sul serio questa mission che non si è limitato a fare la spola dalla periferia al centro storico per accompagnare i bambini a scuola. Senza benzina ci ha fatto il giro del mondo. E’ accaduto a un insegnante ungherese che ha coperto 50.000 chilometri senza un goccio di derivato del petrolio. Come? Con l’energia solare. Un bello schiaffo a quanti continuano a sostenere che il potenziale della solare non è compatibile con la crescente domanda di energia. Louis Palmer, questo è il nome del novello Willy Fog, non ha scelto di girare il mondo in mongolfiera, ma con un mezzo che lui stesso definisce a metà tra una moto e un’auto. Un veicolo a tre ruote, per l’esattezza. Ma lungi dall’essere definito un tricilo. Partito nell’estate 2007, ha percorso le strade di quaranta nazioni in 18 mesi ricaricando con 6 metri quadri di pannelli fotovoltaici piantati su un rimorchio le batterie del motore di 13 chilowatt. Consumando 8 kwatt per ogni ora di viaggio, Palmer ha “bruciato” l’equivalente di poco meno di un litro di carburante. La velocità massima che ha raggiunto è stata di 90 km/h. Un approccio alla vita decisamente più slow per scoprire quanto può essere appagante riscoprire il rispetto della natura che ci circonda. Certo, il rimorchio dei pannelli solari non è il massimo dell’eleganza e della praticità. Ma la tecnologia brucia i tempi e promette già di sviluppare strumenti meno ingombranti per realizzare il sogno dell’indipendenza dal petrolio. Fin quando si sarà costretti a portarsi dietro l’ingombrante fardello, si potrà sfruttare per ricavare un piccolo abitacolo dove collocare compagni di viaggio rompiscatole.

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