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Vespa S: lo scooter che viene dal passato

di chantal 3 ottobre 2007

Finalmente è ritornata sulle nostre strade la più popolare delle due ruote italiane, la Vespa Special della Piaggio. Un’icona che ha rappresentato un’epoca restando sulla cresta dell’onda fino ai giorni nostri. In questa stagione di revival e di rivisitazioni in stile retrò di tanti oggetti di design, principalmente quelli in cui l’aspetto emotivo prevale, anche la società di Colannino ha dovuto adeguarsi. Il nuovo modello di Vespa ricorda, in tutto e per tutto, il fascino minimalista e le linee che sfoggiava negli anni 60-70. I dati del successo parlano da sé: 100 mila veicoli venduti all’anno, contro i 50 mila del 2003 e, come spiega Daniele Bandiera, direttore generale Operations del gruppo Piaggio “la forza della Vespa di oggi è quella di parlare a tutti ma anche di rappresentare un riferimento di eleganza e di stile: è un prodotto premium a tutti gli effetti. Solo così è possibile creare un vero fenomeno negli Usa, o venderne 8mila in Vietnam con prezzo fino a 7mila dollari, quando la concorrenza viaggia sui 1.500”. La Vespa S, sviluppata dal gruppo di tecnici di Pontedera guidati da Alessandro Bagnoli, è proposta nelle classiche cilindrate 50 e 125 cc e presenta, nelle due varianti, linee pulite ed essenziali. E’ fornita di una manubrio con proiettore rettangolare contornato da una finitura cromata, specchi retrovisori cromati, sempre di forma rettangolare e cruscotto con cornice cromata. La 50 cc a due tempi risulta leggere e scattante, adatta alle strade cittadini mentre la 125cc si distingue per le prestazioni e per l’economicità.

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