Pubblicato in: Eventi, Nuove Tecnologie

Sit, il pneumatico autogonfiante

di chantal 13 aprile 2008

Pneumatico che si gonfia da solo

Un pneumatico che si gonfia da solo. Sembra non essere un sogno, ma la pura realtà. L’incredibile novità è stata divulgata da un’azienda di Praga, la Coda Development, che la presenterà in occasione del SAE World Congress, in programma dal 14 al 17 aprile prossimo al Cobo Center di Detroit, la più importante kermesse mondiale per le tecnologie automobilistiche. Il prototipo SIT (acronimo di Self Inflating Tire), almeno secondo la Coda Development che lo ha sviluppato, per iniettare aria dall’esterno nella gomma sfrutta il movimento della vettura senza ricorre all’ausilio di compressori grazia ad una valvola e ad un piccolo tubo integrato nella parete del pneumatico (la cosiddetta “pompa peristaltica”) . Il principio di funzionamento – si legge nella descrizione – è quello di un meccanismo ” pulsante” che attraverso la rotazione e lo schiacciamento del tubo consente l’ingresso dell’aria. Quando i livelli di pressione ritornano alla normalità una valvola di sicurezza si chiude da sola, per ritornare ad aprirsi ogni volta che questi scendono. Per farlo, però, il tubo deve essere realizzato con materiali molto resistenti, capaci di sopportare il peso di un’automobile e le sollecitazioni durante la dinamica di marcia. Secondo i primi test eseguiti è sufficiente guidare per appena 2 km per consentire al sistema di recuperare i cali di pressione che si verificano ogni mese su tante auto. In questo modo è possibile risparmiare anche in termini di consumi di carburante, visto che con le gomme sgonfie questi possono aumentare anche del 5%.

Nel 2005 Michelin propose Tweel, un altro pneumatico ‘dei miracoli’ perché senza camera d’aria. Questa era stata sostituita da struttura deformabile basata su “raggi” in poliuretano flessibile ancorata da una parte al cerchione e dall’altra al battistrada.

Ma cosa ne è stato di questa ruota ingegnosa che permetteva di assorbire e resistere ad ogni urto? L’unica applicazione di cui ho trovato traccia è stata quella su un iBot, una carrozzina per disabili in grado di muoversi su terreni sconnessi e salire le scale.

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