Pubblicato in: Sicurezza

Il 90% degli incidenti mortali tra i centauri avviene in città

di chantal 3 luglio 2007

Il 90 per cento dei decessi tra i centauri avviene in città, per colpa di un traffico caotico e congestionato, di strade spesso in pessimo stato, di un servizio pubblico di trasporto inefficiente e dei mancati controlli sui comportamenti pericolosi dei guidatori, da parte delle forze dell’ordine. E’ questo il risultato di un’inchiesta pubblicata sul mensile Dueruote, in cui compaiono anche commenti, analisi e proposte dei maggiori esperti italiani. Secondo l’inchiesta le vittime sono soprattutto persone tra i 20 e i 65 anni, che si spostano in città tra le 7 e le 9 del mattino e fra le 16 e le 18, cioè negli orari degli spostamenti casa-lavoro. Questi risultati smentiscono il luogo comune per cui gli incidenti avvengono soprattutto nei fine settimane o sulle strade a scorrimento veloce. Sotto accusa, allora, l’esame per la patente basato sui quiz. A parere di alcuni esperti non sarebbe sufficiente per un corretto utilizzo della strada. Per poter essere in grado di circolare senza costituire un pericolo per gli altri mezzi sarebbe, infatti, necessaria un’educazione stradale vera, con corsi di guida ad integrare la prova pratica classica. “Dobbiamo spiegare ai motociclisti, in particolare ai giovani – spiega Giordano Biserni, presidente dell’ Asaps (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) – i quali hanno disponibili moto con potenze e prestazioni da gran premio, 180 cavalli e 270-300 chilometri/ora, che il posto più sicuro per non morire è la pista. Perché loro hanno in mano i mezzi ma non la sicurezza della pista. Non possiamo, però, avere le potenze da gran premio senza le regole che i gran premi impongono a chi corre, regole molto severe. Insomma, se non si rispettano i segnali dei commissari di gara si va fuori. Sulla strada, con potenze similari a quelle della pista, il rischio dei motociclisti è destinato ad ampliarsi”. Com’è successo peraltro negli ultimi anni. Un’inchiesta dell’Asaps, pubblicata nel 2006 da ‘Il Centauro’, rendeva noto che i motociclisti deceduti in incidenti stradali, nel decennio 1995 e 2004, sono stati 13.429, con un incremento pari al 31,7 per cento, e 786.985 quelli feriti (+ 44,3 per cento). Una strage che deve fare riflettere e che colloca l’Italia al primo posto tra i paesi europei come numero di vittime a bordo delle due ruote, davanti a Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.

Sullo stesso argomento potresti leggere

  • Troppi i morti sulle due ruoteTroppi i morti sulle due ruote (0)
    L’Italia è la nazione europea dove si registrano il maggior numero di incidenti su due ruote. Nel 1994 eravamo al terzoposto come numero […]
  • La mattanza dei motociclistiLa mattanza dei motociclisti (1)
    Per i motociclisti e gli scooteristi d'Italia non è un dato che merita sorpresa quello diffuso dalla Fondazione Ania: il nostro Paese in […]
  • Tornano gli ecoincentivi sulle due ruoteTornano gli ecoincentivi sulle due ruote (0)
    Sono tornati, dopo due anni, gli ecoincentivi per le due ruote, con una cifra complessiva di 15 milioni di euro stanziata dal Ministero […]
  • Motociclisti e guardrail ghigliottina in ItaliaMotociclisti e guardrail ghigliottina in Italia (1)
    Soltanto qualche giorno fa su Pinkstop abbiamo scritto della mattanza dei motociclisti in Italia. Ebbene, è di questo fine settimana la […]

Una replica a “Il 90% degli incidenti mortali tra i centauri avviene in città”

  1. michela ha detto:

    la colpa un po e la vostra xke dovrebbero finire di fare ste moto cosi forti,e vedrete che loro nn fanno piu ste brutti incidenti e a voi donne finetela di umbriacarvi e brutto x una bambina sopportare tutto questo…..:(